La Terra, sua genitrice e sorella, le diede la vita agli albori del tempo, quando ancora il tempo non era una certezza; la Terra, sua compagna e carceriera, è stata l'unica sua certezza nel tempo, quando tutto è ed è stato effimero; la Terra, sua catena e sepolcro, sarà l'unica realtà a sopravviverle. Lei, la Megera, condannata a conoscere l'epilogo di ogni storia prima ancora che abbia inizio, destinata a invocare eternamente la creatura che le donerà la pace eterna, lei vedrà il compiersi di ogni vita, il concludersi di ogni era. Un'esistenza disperata, avvolta nel maleficio, nel terrore e nella lucida follia generata dalla conoscenza di ogni cosa, nell'attesa che i suoi gelidi occhi possano spegnersi e che un volo di angeli la culli al suo riposo.