Liberamente ispirata alla leggenda di Medusa, una
delle tre Gorgoni insieme alla sorella Stenno, la forte, ed Euriale, colei
che salta lontano.
Il brano nasce dalla vicenda di un moderno Perseo, partito in viaggio
alla ricerca della leggendaria creatura, il quale, a differenza dell'eroe
mitologico, non riuscirà a decapitare il mostro ma verrà
tramutato in pietra dal suo sguardo.
Inevitabilmente la riflessione si sposta sul piano introspettivo, soffermandosi
sul conflitto tra il corpo pietrificato e i pensieri lucidi; pensieri
che invocano la morte, che implorano per lo spirito il medesimo destino
delle membra. L'immortalità forzata implica l'inevitabile spettacolo
del tempo che scorre, degli eventi che si susseguono, del futuro che diventa
passato, con la coscienza che il proprio futuro non giungerà mai;
quali atroci sofferenze deve portare questa condizione... Nessun eroe,
per quanto impavido, potrebbe sopportare questa miserabile sorte, che
lentamente porta all'alienazione una mente imperitura intrappolata in
un freddo simulacro di pietra; l'audacia non è sufficiente ad affrontare
l'eterna follia...