La sirena, essere leggendario intorno a cui fioriscono
storie di navigatori ammaliati dal suo canto, è la fonte d'ispirazione
di questo brano. Una mito narra che nutrendosi delle sue carni si possa
ottenere l'immortalità, ma il successo dell'incantesimo è
affidato al fato: infatti le carni di questa creatura sono fortemente
venefiche, e gli effetti possono essere diversi. Spesso sopraggiunge la
morte, a volte l'immortalità si paga col prezzo di essere tramutati
in esseri ripugnanti e solo raramente si ottiene il dono di vita e giovinezza
eterne, la possibilità di vivere la fine di ogni era.
Ma la vita eterna è un piacere effimero e subdolo, e si può
tramutare in un tormento eterno, quando tutto ciò che ci circonda
viene distrutto dal tempo, quando le guerre si susseguono senza fine,
quando il fardello accumulato nel corso dei secoli diventa opprimente:
ed è così che ciò per cui si è tanto anelato,
quel magnifico incantesimo, diventa una oscura maledizione, una mala sorte
che spinge a ricercare la fine, il termine di un travaglio secolare. L'esistenza
si riduce alla ricerca, dell'immortalità prima, della morte poi,
sempre ad opera di una misteriosa, soave ma crudele creatura dei flutti,
in un vortice di sentimenti contrastanti.